Riflettori puntati sulle convocazioni dei Consigli comunali ad Abbasanta.

Dall'inizio dell'anno l'Assemblea civica si è riunita 15 volte, 6 nel solo mese di maggio, in alcuni casi anche a distanza di meno di 24 ore (ad esempio è accaduto nella tarda serata del 4 maggio e il giorno dopo - per incontrare il Consiglio comunale dei ragazzi - la mattina alle 10,30).

Dettagli non sfuggiti alla minoranza. In occasione dell'approvazione del rendiconto di gestione il gruppo guidato da Marilena Santona, che già nei mesi scorsi si era espresso sull'argomento, ha sottolineato: "Nel 2017 il Consiglio si è riunito 28 volte. Il bilancio è povero. Ci sembra che fosse necessario gestire meglio il budget. Il Consiglio costituisce comunque un costo. Per il 2017 sono stati spesi 2.586 euro di gettoni di presenza. Alcuni Consigli ai quali abbiamo partecipato hanno avuto una durata di appena dieci minuti, alcuni sono stati usati per rispondere a chi non era presente e fare riflessioni poco edificanti".

A replicare in aula è stato il capogruppo della maggioranza Gianvalerio Sanna: "Non stiamo certo mandando in bancarotta il Comune. Se il prezzo della partecipazione alla democrazia è lo 0,1 per cento della spesa in parte corrente abbiamo investito poco".

Tema ripreso poi con una nota dal sindaco Stefano Sanna che sottolinea: "L'obiezione sulle numerose sedute del Consiglio sollevata dalla minoranza non solo è priva di motivazioni ma è al limite del ridicolo. Infatti il Consiglio è uno dei pochi strumenti della partecipazione all'Amministrazione rimasto in piedi. Esso più volte è stato oggetto di discussione giuridica proprio per le limitazioni alle sue funzioni imposte dalle leggi a discapito della partecipazione e dell'informazione che presiede all'esercizio delle funzioni di Consigliere. Se poi la questione è legata ai costi, sfioriamo il ridicolo. Tale spesa rappresenta lo 0,1% dell'intera spesa corrente del Comune di Abbasanta e grava per 0.92 euro all'anno su ogni cittadino abbasantese ed è da noi ritenuto un costo della politica più che congruo e modesto".

Il primo cittadino evidenzia: "La democrazia e la partecipazione hanno un costo e noi non intendiamo rinunciare alla possibilità di svolgere la funzione consiliare con la dovuta partecipazione, informazione ed approfondimento. Convocare il Consiglio con una giusta frequenza è anche occasione di confronto e di discussione non solo per i problemi all'ordine del giorno ma anche per affrontare e discutere di tutto quello che accade nella comunità. La coesione politica ed amministrativa fra gli amministratori si raggiunge anche frequentandosi, confrontandosi e comprendendo le ragioni di tutti attraverso il dibattito e lo studio dei vari problemi in un contesto amministrativo e burocratico sempre più intricato".
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