Cumuli di rifiuti speciali e pericolosi depositati in un'area al confine del campo Rom sono stati scoperti dai carabinieri di Porto Torres, intervenuti a seguito di esposti. Un'operazione congiunta con i carabinieri dei Noe, il nucleo operativo ecologico di Sassari per la tutela ambientale che ha provveduto il 9 maggio scorso a mettere sotto sequestro il terreno per discarica abusiva di rifiuti speciali non autorizzata.

Una distesa di oltre 500 metri quadri di materiale nocivo tra vernici, fusti, batterie esauste, resti di strumenti elettrici e magnetici abbandonati in un'area frequentata da bambini Rom, membri delle ormai quattro famiglie - circa 30 persone - rimaste nel campo nomadi di Ponti Pizzinnu, divenuto una vera bomba ecologica.

Il provvedimento è stato trasmesso all'Autorità giudiziaria per accertamenti ancora in corso su una situazione di reale pericolosità per la salute dei residenti, che convivono da tempo in uno stato di emergenza sanitaria.

Oggi la relazione dei carabinieri è arrivata negli uffici comunali dell'area Ambiente e sottoposta alla valutazione degli assessori alle Politiche sociali Rosella Nuvoli e all'Ambiente Cristina Biancu.

L'area sottoposta a sequestro
L'area sottoposta a sequestro
L'area sottoposta a sequestro

Un rapporto per sollecitare il Comune, a distanza di due settimane dal provvedimento, la rimozione delle criticità e il ripristino dello stato dei luoghi ed eventualmente prendere provvedimenti di ordine igienico-sanitario e valutare di chiudere definitivamente il campo.

La vicenda si collega alla denuncia di un imprenditore locale e di due nomadi, individuati quali responsabili per aver abbandonato un'ingente quantità di fusti nocivi per salute, sequestrati dai carabinieri locali e dai Noe.

Il Partito sardo d'Azione, più volte con segnalazioni ed esposti, aveva sollecitato il Comune per lo smantellamento totale del campo a causa del venir meno di tutte le condizioni igienico sanitarie per abitarvi.
© Riproduzione riservata