Fausto Filippone ha ucciso anche la moglie Marina Angrilli. La prof di italiano è stata lanciata giù dal balcone di un appartamento a Chieti Scalo che i due affittavano a studenti.

L'autopsia ha appurato che, per tipologia di lesioni e di traiettore della caduta, la donna non si è suicidata e non è caduta accidentalmente, è stata buttata giù dal marito. L'uomo l'avrebbe attirata sul balcone con la scusa di fare delle foto, poi l'avrebbe fatta salire una piccola scala pieghevole e l'avrebbe spinta di sotto, facendole fare un volo di 10 metri che non ha lasciato scampo alla donna: il fatto che stessero scattando delle foto, dicono gli inquirenti, lo avrebbe riferito lui stesso mentre era aggrappato alla recinzione del viadotto, oltre ad emergere dalla prime dichiarazioni dei soccorritori.

Per questo non c'è stata alcuna colluttazione o lite, non si tratta di un delitto d'impeto: Filippone ha portato a termine un diabolico piano di cui non si conoscono le motivazioni, ma è stata ben ricostruita l'attuazione.

Filippone sul viadotto
Filippone sul viadotto
Filippone sul viadotto

UNA DOMENICA DI ORDINARIA FOLLIA - Domenica mattina Filippone e la moglie escono per andare in un centro commerciale ad acquistare una lavatrice, così hanno riferito ai parenti. Ma al centro commerciale non ci vanno mai, e si ritrovano invece nell'appartamento di Chieti dove Filippone porta a compimento il primo step del suo folle piano. Un medico che stava uscendo vede la donna riversa a terra e presta i primi soccorsi. Non può credere alle sue orecchie quando di fronte gli compare Filippone, il quale gli dice: "È mia moglie, ora devo andare", e gli lascia un bigliettino con il numero di telefono.

Quindi Filippone si dirige verso casa della sorella di Marina e del marito (i due non sanno ancora che la donna è volata giù dal balcone), dove prende la figlia dicendo che deve portarla a casa. Ma i due a casa non ci vanno: l'uomo imbocca l'autostrada e si ferma sul viadotto Alento. Prende per mano la figlia, poi la afferra in braccio e la scaraventa giù dal ponte.

Quindi scavalca il parapetto e rimane aggrappato per sette ore, sordo ai tentativi di parlargli. Farfuglia alcune parole confuse, chiede ripetutamente scusa e minaccia di buttarsi giù ogni volta che i soccorritori provano ad avvicinarsi al corpo della piccola Ludovica. Infine si butta.

IL MOVENTE - Riannodati i fili della vicenda, ricostruita quella tragica giornata, resta solo una domanda. Perché Fausto Filippone ha fatto tutto questo? Un uomo apparentemente tranquillo, con un buon lavoro e una buona posizione sociale, una bella famiglia e una splendida bambina. Perché distruggere tutto così? Cosa è scattato nella mente di Filippone?

Massimo Di Giannantonio è lo psichiatra che per ore ha cercato di convincerlo a non buttarsi dal cavalcavia dell'A14. Secondo lui tutto era già rotto e finito ormai da mesi, almeno quindici a quanto pare: tutto era pronto, deciso, pianificato. Qualcosa sarebbe successo a Filippone, un episodio gravissimo o da lui ingigantito che a poco a poco lo ha spinto a fare quel che ha fatto. Forse la morte per Alzheimer della madre a cui teneva moltissimo? No, secondo lo psichiatra. O almeno quell'episodio potrebbe aver contribuito ma deve esserci stato dell'altro.

Tocca al fratello di Marina Angrilli scavare, ricostruire, aiutare gli inquirenti a capire cosa possa avere spinto Filippone a fare quel che ha fatto: ma lui parla di una famiglia normalissima, senza stranezze né litigi.

Intanto la magistratura ha concesso il nullaosta per i funerali della donna e della piccola Ludovica, si terranno venerdì.

(Unioneonline/L)

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