Il giudice relatore sta male, e l'udienza per ricorso in Cassazione presentato dal collegio difensivo di Francesco Rocca, il dentista di Gavoi condannato in primo grado e in appello all'ergastolo perché ritenuto il mandante dell'omicidio della moglie, Dina Dore, previsto per oggi salta.

Presenti in aula a Roma, gli avvocati di Rocca, Franco Coppi, Mario Lai e Angelo Manconi, oltre agli avvocati di parte civile Massimo e Roberto Delogu, mentre non c'era il dentista, rimasto nella sua cella del carcere di Nuoro.

Dina Dore fu uccisa la sera del 27 marzo 2008 a 37 anni mentre rientrava insieme alla figlioletta di pochi mesi.

Il suo assassino la stordì all'interno del garage e la nascose dentro il bagagliaio della sua Fiat Punto stringendole mani e piedi e incerottandole la bocca tanto da provocarne la morte per asfissia.

Inizialmente si pensò a un rapimento finito male, ma le indagini della polizia fecero emergere un'altra realtà: ad uccidere la donna fu Pietro Paolo Contu, minorenne incaricato dal marito della Dore, omicidio che forse eseguì con un complice mai identificato. Contu sta scontando una condanna a 16 anni.

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