Ventisei anni e mezzo per Massimo Carminati, 25 anni e nove mesi per Salvatori Buzzi. Queste le richieste di condanna nel processo d'appello al cosiddetto "Mondo di mezzo" che si sta tenendo nell'aula bunker di Rebibbia, a Roma.

Pesante l'accusa del procuratore generale Antonio Sensale, che ha chiesto condanne per circa 430 anni ai danni dei 43 imputati.

"Non si tratta di stabilire se a Roma c'è la mafia, ma se questa organizzazione criminale rientra nel 416 bis, se ha operato con il metodo mafioso che si riconosce dall'uso della violenza e intimidazione, dall'acquisizione di attività economiche e dall'infiltrazione nella pubblica amministrazione", ha rimarcato il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Per poi aggiungere: "Carminati p un boss, così lo chiamano i criminali nelle intercettazioni, riconoscendolo come capo. Obbediscono a lui perché riconoscono il suo potere criminale. E gli stessi testimoni o vittime delle intimidazioni, quando sono venuti a riferire in aula hanno avuto paura di parlare".

LE RICHIESTE DELL'ACCUSA - La procura ha chiesto: 24 anni per Riccardo Brugia, 18 per Matteo Calvio, 17 e mezzo per Paolo Di Ninno, 16 anni e 10 mesi per Agostino Gaglianone, 18 anni e mezzo per l'ex consigliere comunale Pdl Luca Gramazio, 17 per Alessandra Garrone, 14 e mezzo per Franco Panzironi, ad di Ama ai tempi di Alemanno sindaco. E ancora: 14 anni e mezzo per Carlo Pucci, ex dirigente di Eur Spa.

IL PRIMO GRADO - Lo scorso 20 luglio i giudici hanno riconosciuto i diversi episodi corruttivi alla base dell'inchiesta, non l'aggravante mafiosa. "Mafia capitale" quel giorno è diventata "corruzione capitale", ma la procura non ci sta, e ritiene che ci siano invece gli estremi per il 416bis. Sono 250 gli anni di carcere complessivi inflitti in primo grado agli imputati: Carminati fu condannato a 20 anni, Buzzi a 19.

La sentenza d'appello dovrebbe arrivare a settembre.

(Unioneonline/L)

LA SENTENZA DI PRIMO GRADO:

LE TAPPE DELL'INCHIESTA:

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