"Non c'è alcuna epidemia né grande né mini, al momento abbiamo 8 casi accertati da fine dicembre. Nell'ultima settimana sono stati vaccinate è sottoposte a profilassi 1000 persone, soprattutto contatti stretti dei malati. Stiamo seguendo i protocolli internazionali e la situazione è sotto controllo".

Lo ha detto l'assessore Luigi Arru durante la conferenza stampa di questa mattina nella sede dell'assessorato regionale alla sanità, convocata per fare il punto sull'emergenza meningite.

In pochi giorni nel Cagliaritano si sono registrati tre casi, uno dei quali mortale. Oltre a Giovanni Mandas, 19enne cagliaritano deceduto il 19 marzo, l'infezione da meningococco B ha colpito anche altri due ragazzi, uno di Gesico e l'altro di Cagliari, ora ricoverati in gravi condizioni. Tutti e tre avevano partecipato a una festa la notte del 16 marzo nella discoteca Cocò di Cagliari: fortissimo il sospetto che il contagio sia avvenuto durante la serata alla quale potrebbe aver partecipato un portatore sano del terribile batterio.

Il quarto paziente è invece una donna cagliaritana di 38 anni, ricoverata all'ospedale Brotzu in gravi condizioni. Per lei però è stato esclusa l'infezione da meningococco.

A inizio gennaio era morto per meningite Luca Pisano, 19enne di Tortolì che aveva trascorso il Capodanno al Cocò, mentre un ragazzo di Senorbì e una 18enne di Cagliari erano stati salvati dalle tempestive cure dei medici.

LA DISCOTECA COCÒ - La Asl, durante la conferenza, ha comunicato di aver chiuso, sabato scorso, la discoteca di via Newton. La decisione è stata presa dopo aver verificato che le condizioni igienico sanitarie non erano a norma. Il locale è stato chiuso a tempo indeterminato.

Stesso provvedimento era stato preso a inizio gennaio con la discoteca Fbi, ora riaperta.

Massimo Ledda

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