Il prefetto della Segreteria vaticana per la comunicazione, monsignor Dario Viganò, si è dimesso.

Il capo della comunicazione della Santa Sede, nominato da Papa Francesco, è finito nella bufera per una lettera del Papa emerito, Joseph Ratzinger, tagliata in alcuni punti.

Il contenuto della missiva era stato letto, dallo stesso Viganò, durante la presentazione alla stampa della collana "La teologia di Papa Francesco".

"Plaudo a questa iniziativa - le parole di Benedetto XVI - che vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano oggi. I piccoli volumi mostrano a ragione che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento".

Nello scritto presentato, però, c'erano anche delle parti sfocate, che qualcuno ha pensato fossero delle critiche a Francesco: "Sono seguite molte polemiche circa una presunta manipolazione censoria della fotografia distribuita come corredo - si era difesa la Segreteria per la Comunicazione in una nota -. È stato letto solo quanto ritenuto opportuno".

LE PARTI MANCANTI - Onde evitare ulteriori voci, la stessa Segreteria poi ha diffuso il contenuto intero della lettera.

Tra le parti mancanti è emersa la risposta di Ratzinger all'invito a scrivere una prefazione alla collana, declinato dal Papa emerito con queste parole: "Reverendissimo Monsignore, molte grazie per la Sua cortese lettera del 12 gennaio e per l'allegato dono degli undici piccoli volumi curati da Roberto Repole (...). Tuttavia non mi sento di scrivere su di essi 'una breve e densa pagina teologica'. In tutta la mia vita è sempre stato chiaro che avrei scritto e mi sarei espresso soltanto su libri che avevo anche veramente letto. Purtroppo anche solo per ragioni fisiche non sono in grado di legge gli undici volumetti nel prossimo futuro, tanto più che mi attendono altri impegni che ho già assunti".

"Solo a margine vorrei annotare - questo un altro dei paragrafi tagliati - la mia sorpresa per il fatto che tra gli autori figuri anche il professor Hunermann, che durante il mio pontificato si è messo in luce per avere capeggiato iniziative anti-papali (...). Sono certo che avrà comprensione per il mio diniego e La saluto cordialmente. Suo Benedetto XVI".

LE DIMISSIONI - "In questi ultimi giorni si sono sollevate molte polemiche circa il mio operato che, al di là delle intenzioni, destabilizza il complesso e grande lavoro di riforma che Lei mi ha affidato nel giugno del 2015 - ha scritto Viganò a Bergoglio, nella sua lettera di dimissioni -. La ringrazio per l'accompagnamento paterno e saldo che mi ha offerto con generosità in questo tempo e per la rinnovata stima che ha voluto manifestarmi anche nel nostro ultimo incontro".

"Rispetto la sua decisione e accolgo, non senza qualche fatica le dimissioni da prefetto - la risposta di Papa Francesco -. Le chiedo di proseguire restando presso il Dicastero, nominandola come Assessore per il Dicastero della comunicazione per poter dare il suo contributo umano e professionale al nuovo Prefetto al progetto di riforma voluto dal Consiglio dei Cardinali, da me approvato e regolarmente condiviso".

(Unioneonline/D)

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