Le piogge, tra autunno e inverno, sono state quanto mai avare, e gli invasi sono sotto il livello di guardia.

Fra gli agricoltori del Medio e Basso Campidano cresce la preoccupazione per l'incertezza sulla quantità d'acqua destinata all'agricoltura.

"Abbiamo fatto richiesta all'Eaf, al Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale e all'assessorato regionale dell'Agricoltura per conoscere la disponibilità idrica, ma non abbiamo ancora avuto risposta: le colture primaverili ed estive, pomodoro, carciofo, melone, anguria, asparago, sono a rischio".

Priamo Picci, serramannese, presidente dell'Arpos (Associazione regionale produttori ortofrutticoli sardi) lancia l'allarme.

Serramanna, Samassi, Serrenti, con Villasor e Nuraminis costituiscono un polo d'eccellenza di oltre 5mila ettari di colture irrigue.

Pomodoro da industria, asparago, carciofo, meloni e angurie, oltre agli erbai: la prossima campagna è legata alla speranza, flebile ormai, che possa piovere a breve.

Matteo Frau, carcioficoltore di Samassi, neo presidente della Cia provinciale, parla "di comparto a rischio".
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