Sono state appena depositate e sono firmate dai giudici del Tribunale di Tempio, Gemma Cucca (presidente del collegio) e Andrea Pastori: dopo diverse settimane di attesa, ora si conoscono le motivazioni della sentenza di assoluzione di sei persone (gli ex sindaci di Olbia e Arzachena, Gianni Giovannelli e Alberto Ragnedda, più quattro dirigenti pubblici) accusate di omicidio colposo plurimo per i dieci morti del 18 novembre 2013.

Il Tribunale di Tempio, il 29 settembre dello scorso anno, aveva mandato assolti tutti gli imputati, la sentenza aveva provocato la durissima reazione dei familiari delle vittime.

Nelle motivazioni sono spiegate le ragioni della decisione contestata in aula.

Il tema centrale è quello della non prevedibilità dell'evento. I giudici scrivono che il ciclone extratropicale Cleopatra è stato un fenomeno senza precedenti, un evento del tutto sconosciuto in Sardegna.

Tecnicamente "flash floods", ossia un'alluvione lampo, avvenuta tra le 17,45 e 18,15 del 18 novembre 2013.

La rete territoriale della Protezione Civile, si legge nelle motivazioni, non venne adeguatamente supportata dai livelli superiori, sia statale, che regionale.

La Prefettura di Sassari, scrivono i giudici, non aveva la piena consapevolezza di quanto stesse avvenendo, la Regione sarda era priva del Centro funzionale decentrato di Protezione civile.

Nelle motivazioni si legge anche che tutte le persone coinvolte, ciascuna per il suo ruolo e nei limiti degli strumenti a disposizione, si adoperarono per tutelare le comunità di Olbia e Arzachena.

La sentenza si conclude con una considerazione generale: il dolore per la morte delle persone non può portare all'individuazione coatta di "nomi e volti, contro i quali gridare la propria rabbia". Ora si attendono le prime reazioni dei legali di parte civile.

LA SENTENZA:

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