"Io e il mio bambino siamo vivi grazie a chi ci ha soccorso tempestivamente facendoci lasciare Carloforte a bordo della motovedetta. Non smetteremo mai di ringraziare la Capitaneria di Porto".

Il piccolo Riccardo ieri dormiva serenamente nell'incubatrice del Policlinico di Monserrato mentre la sua mamma Giusy Boggio e il suo papà Carlo Vacca raccontavano l'odissea che ha preceduto la sua nascita. Un'odissea, per fortuna a lieto fine.

IL RACCONTO - "Le doglie sono cominciate nella notte del 30 dicembre - racconta la neo mamma - ero all'ottavo mese, tutta la gravidanza è filata liscia e mai mi sarei aspettata questo anticipo". Ma i bambini quando decidono di venire al mondo non danno spazio a calcoli e ragionamenti: occorre agire e farlo subito, ovvero bisognava fare in modo che la donna potesse raggiungere il prima possibile l'unico punto nascite del Sulcis Iglesiente che si trova al Cto di Iglesias: "Se anche ci fosse stato il punto nascite a Carloforte - spiega il primario di Ostetricia e ginecologia del Cto Enea Atzori - sarebbe stato comunque necessario arrivare in ospedale perché il bimbo si presentava in posizione podalica ed era necessario farlo nascere con il taglio cesareo".

Le acque si sono rotte alle 5.30 ed è iniziata una corsa contro il tempo. Il primo traghetto disponibile nella giornata festiva - oltre ad essere San Silvestro era anche domenica - sarebbe dovuto partire alle 7 e l'elisoccorso non era da prendere in considerazione perché l'elicottero sarebbe dovuto partire da Alghero e i tempi si sarebbero allungati troppo.

"A quel punto il medico si è rivolto alla Guardia costiera di Carloforte e hanno organizzato subito il "viaggio" speciale", continua Giusy.

LA TRAVERSATA - Nel giro di pochissimo tempo l'ambulanza della Croce Azzurra ha accompagnato la donna sino al porto. Qui la motovedetta Cp 869 ha sfidato un mare particolarmente impegnativo visto le forti folate di maestrale che hanno spazzato l'Isola negli ultimi giorni dell'anno: "Ma in 20 minuti eravamo già a Portovesme e per tutta la traversata non ho mai avuto paura perché a bordo sono stati tutti gentilissimi e mi hanno fatto coraggio - racconta la neomamma - una volta al porto c'era già l'ambulanza ad aspettarmi".

La sala operatoria era già stata allertata, alle 7.53 il piccolo Riccardo, che ha pesato due chili e 280 grammi, era già tra le braccia della sua mamma.
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