Rigoroso e discreto. Intellettuale e politico di stampo gramsciano. Schivo e sincero. Come è stata la sua vita.

È un intreccio di commozione, familiarità e dolcezza il ricordo di amici e colleghi di Francesco Cocco. Professore di diritto ed economia per tanti anni, funzionario del Consiglio regionale, consigliere comunale a Cagliari tra il 1975 e il 1980, consigliere regionale (dal 1984 al 1994), assessore alla Cultura per un anno (Giunta Mario Melis), dirigente del Partito comunista: Francesco Cocco se n'è andato la sera di Natale all'età di 81 anni.

Nato a Guspini nel 1936, è a Cagliari dove si laurea in Giurisprudenza che comincia la lunga attività di politico e intellettuale.

"Era comunista, sicuramente lo era sino a quando è esistito il Pci, la cui fine lo aveva turbato per la sostanza e per il metodo seguito da gruppi dirigenti che giudicava quantomeno superficiali e improvvisati. Il suo faro era sempre stato il pensiero di Antonio Gramsci, il suo comunismo antidogmatico al quale Francesco si è sempre ispirato", dice Giancarlo Ghirra, giornalista, ex consigliere regionale e amico di lungo corso.

"Era un punto di riferimento", afferma Graziano Milia, ex sindaco di Quartu. "L'ho conosciuto quando all'età di 17 anni entrai nella Fgci", la federazione giovanile comunisti italiani. "Ci ha insegnato l'importanza dello studio e la moderazione, ovvero saper ascoltare gli altri".

"Io ho conosciuto Francesco Cocco quando nel 1984 è stato eletto in Consiglio regionale, è stato sempre un punto di riferimento, un compagno che ha insegnato tanto a tante persone", dice Massimo Dadea, medico, ex consigliere regionale del Pci e assessore nella Giunta Soru. "Condannava la sciatteria sotto qualunque veste".

"Ha dato un contributo sul piano intellettuale al partito comunista, ma la sua è stata anche una militanza di base", dice Luciano Marroccu, storico, scrittore e nipote di Francesco Cocco.

Strenuo difensore della Costituzione (ha criticato la riforma costituzionale di Renzi, bocciata il 4 dicembre del 2016), Francesco Cocco "era un grande studioso di Gramsci. In lui ritrovava quel bisogno di nuova moralità", spiega Marroccu.

Intellettuale raffinato, "Francesco sapeva insegnarti tante cose ma amava molto ascoltare gli altri, soprattutto quelli più giovani", ricorda Massimo Palmas, uno dei più importanti organizzatori di spettacoli ed eventi in Sardegna, e segretario regionale della Fgci negli anni Settanta.

"Francesco Cocco ha avuto un ruolo rilevante, per alcuni decenni, nella vita culturale e politica sarda", afferma Giorgio Macciotta, dirigente del Pci e del Pds, ed ex sottosegretario al Tesoro prima con Prodi e poi con D'Alema.

"Non riesco a valutare quanto mi mancherà anche solo il sapere che non c'è più".
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