L'anno buono per gli sciatori sardi è sempre il prossimo. Da cinque o sei lustri sentiamo ripetere che bisognerà aspettare un altro inverno per vedere in funzione l'impianto di risalita di Bruncu Spina, a Fonni. Ma, per la moderna fabbrica de Sant'Anna (Cagliari, Stampace), il tempo passa e non fa grandi cose.

L'Unione ha dedicato ieri due pagine all'Isola per tutte le stagioni. Una Sardegna che vuole vivere di turismo anche lontano dall'estate, ma poi si scontra con l'assenza di posti letto, come hanno denunciato molti amministratori dei paesi dell'interno. E dove gli alberghi ci sono, i sigilli scattano il 30 settembre per essere rimossi a Pasqua, sempreché non sia troppo bassa nel calendario.

Per una volta non vogliamo prendercela con i politici e con i burocrati (che pure molto si sono prodigati per zavorrare anche la pista da sci), ma con la nostra mentalità tutta sarda. Se i turisti arrivano a frotte a luglio e ad agosto, perché rischiare di andare in perdita negli altri periodi? Chissenefrega dell'immagine della Sardegna, io faccio l'imprenditore, non sono mica il presidente della Regione. E allora, se i nostri ragazzi vanno in gita (pardon, in viaggio di istruzione) per una settimana ovunque ma non in Sardegna, la colpa non potrà essere sempre e solo degli insegnanti o del preside. Pensiamoci, sarebbe già un inizio.
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