Non è stato un ladro a uccidere Pietro Sanna, il 20enne nuorese morto nella sua casa di Londra: la mano assassina era quella della sua ex fidanzata, Hasna Begum, 25 anni, che è stata condannata all'ergastolo in queste ore.

Per i giudici inglesi si è trattato di un delitto motivato dalla gelosia: nei giorni precedenti la 25enne, usando falsi profili Instagram, aveva inviato messaggi minatori a un'altra ragazza, "colpevole" di essere "il terzo incomodo".

Il 23 giugno scorso Hasna è uscita dalla sua abitazione intorno alle 6 del mattino indossando una parrucca bionda. Preso un taxi, ha raggiunto l'appartamento di Pietro e lo ha aggredito indossando dei guanti.

Poi si è allontanata portando via il telefonino del ragazzo, e si è presentata da un medico per un taglio su una mano.

Nei giorni seguenti ha cancellato i messaggi su Instagram e, per sviare le indagini, ha effettuato più chiamate al cellulare del ventenne, fingendo così di cercarlo per avere sue notizie.

Il corpo è stato trovato solo tre giorni dopo l'omicidio.

Ai magistrati, Hasna ha sempre detto di non aver ucciso Pietro intenzionalmente, e di averlo accoltellato "solo tre volte, non 36", tante quante sono le ferite trovate sul cadavere, durante una lite.

Ora dovrà stare in carcere tutta la vita, con una pena minima di 20 anni.

Hasna Begum
Hasna Begum
Hasna Begum

(Redazione Online/s.s.)

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