"Oristano deve essere compresa fra le Aree di crisi ambientale che attendono occasioni di tutela e riconversione".

È la richiesta del sindaco Andrea Lutzu espressa in occasione della conferenza nazionale sull'amianto che si è svolta a Casale Monferrato.

Al ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti è stata consegnata la comunicazione con cui il sindaco Lutzu ha evidenziato come Oristano e la provincia "in fatto di rischio amianto sia il territorio tragicamente più significativo e conclamato dell'intera Sardegna.

Oristano è il capoluogo città della zona di maggior concentrazione di fabbriche per la lavorazione dell'amianto, stabilimenti che vennero chiusi quasi contemporaneamente, dopo che la messa al bando dell'amianto e dei suo i derivati divenne legge dello Stato".

Lutzu ha ricordato l'attività degli stabilimenti della Sardit a Oristano e della Cemasarda a Marrubiu, l'impegno dell'associazione ex esposti (rappresentato alla conferenza dal presidente Giampaolo Lilliu) e, unendosi alla richiesta dell'assessore regionale all'Ambiente Donatella Spano, ha auspicato l'approvazione di strumenti normativi adeguati per superare l'emergenza ambientale e sociale.

Infine ha chiesto l'inserimento nelle aree compromesse per le opportune bonifiche e riconversione.
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