Massimo Bossetti, appena finito in carcere per l'omicidio di Yara Gambirasio, dalla cella pensava a come ottenere guadagni dalla sua situazione e dal clamore mediatico che aveva suscitato il caso.

"Mi conoscono in tutta Italia, è il caso più pagato dopo quello di Elena Ceste", diceva nei colloqui in carcere con la moglie Marita Comi nel novembre 2014.

La quota per un'ospitata in tv? "È sempre sui 25, capito? 25mila euro, a Matrix".

Un atteggiamento che la Corte d'Assise ha definito opportunista: "Non certo l'atteggiamento di colui che è disperato e che continua a professare la sua innocenza, ma quello, insolito per chi si trova in carcere con accuse così infamanti, di chi cerca di gestire a suo vantaggio, con grande normalità, lucidità e indifferenza, il clamore mediatico sorto dalla vicenda".

"Marita ha accettato qualche apparizione televisiva - ha spiegato Claudio Salvagni, legale di Bossetti - per portare la voce del marito, per il sostentamento della famiglia e il pagamento delle spese vive".

"Per quanto riguarda Matrix - ha aggiunto - le è stata presentata una proposta, io ho controllato il contratto. Di quei 25mila euro la metà è andata in tasse, del resto la metà è rimasta alla famiglia e l'altra parte per le spese vive processuali".

(Redazione Online/L)
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