Tre milioni e 500 euro di investimento e 400 comodi posti sui quali mai nessuno spettatore si è mai seduto. Sono i numeri, contrastanti, del Centro teatrale di Monastir, costruito nel 2007 e mai aperto al pubblico: parte di un Pon sicurezza (Piano operativo nazionale) finanziato con fondi comunitari.

"Il teatro è stato l'unico progetto finanziato nell'ambito di un progetto pilota più ampio, e che riguardava tutti i comuni dell'Unione dei Comuni del Basso Campidano: Monastir, San Sperate, Nuraminis e Ussana", ricorda Modesto Fenu, all'epoca vicesindaco di Monastir e consigliere regionale, che rifiuta per il complesso di Monastir mai inaugurato l'etichetta di monumento allo spreco.

"Prima dell'apertura è cambiata la normativa sulla sicurezza in materia di locali per spettacoli pubblici ed è stato necessario presentare un altro progetto e chiedere un ulteriore finanziamento regionale di 800mila euro, concessi da poco", argomenta Fenu.

Il teatro, oggi, è un elegante complesso, inutilizzato però. Fenu è fiducioso. "Mi risulta che i soldi per completare il teatro ci siano: ora l'attesa è solo per l'avvio dei lavori".
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