"La nostra democrazia sta vivendo un momento molto grave".

Queste le parole del primo ministro spagnolo Mariano Rajoy: oggi ha riferito davanti alla Camera dei deputati per commentare la parziale dichiarazione di indipendenza pronunciata ieri dal leader catalano Carles Puigdemont, che ha "congelato" il provvedimento subordinandolo a un dialogo con Madrid "senza condizioni".

"Quello davanti a cui ci troviamo non è solo un problema di ordine pubblico - ha continuato il premier -. Stiamo affrontando comportamenti che vanno al di là delle controversie politiche. Stiamo mettendo in discussione gli stessi principi dello Stato di diritto".

"Il referendum del primo ottobre è illegale: un attacco sleale da parte della Catalogna, a cui più volte il governo di Madrid ha prestato aiuto".

Infine l'ultimatum: Puigdemont ha 5 giorni di tempo per chiarire se abbia dichiarato o meno l'indipendenza.

L'ARTICOLO 155 - Il governo centrale, ha affermato Rajoy, ha chiesto formalmente a Barcellona di comunicare se l'indipendenza è stata proclamata oppure no.

Una richiesta di chiarezza che costituisce il primo passo formale per le prossime decisioni di Madrid, tra cui non è escluso il ricorso all'articolo 155 della Costituzione, che prevede la sospensione dell'autonomia di una regione.

"Dalla risposta - precisa infatti Rajoy - dipende la nostra decisione".

"Bisogna tornare alla normalità e soprattutto alla legalità. Puigdemont ha due possibilità: prendere una strada che porti alla stabilizzazione, come gli chiede tutta la Spagna e tutto il mondo, oppure restare nell'incertezza, continuando a cercare l'indipendenza che pochi vogliono".

I SOCIALISTI E LA COSTITUZIONE - Intanto i socialisti hanno concordato con il primo ministro di avviare una riforma della costituzione spagnola.

Lo ha annunciato il leader del Psoe, Pedro Sanchez, in una conferenza stampa nella quale ha espresso sostegno alla decisione del governo di chiedere chiarimenti alla Catalogna.

"Noi siamo per la difesa della costituzione - ha detto Sanchez - e quindi se il signor Puigdemont non chiarirà, oppure chiarirà che effettivamente è stata proclamata unilateralmente l'indipendenza, il Psoe appoggerà i mezzi costituzionali che verranno adottati dal governo spagnolo".

LA UE CON RAJOY - Anche dalla Commissione europea arriva l'appoggio a una soluzione della crisi catalana nella cornice della Costituzione spagnola, con la fiducia che le forze politiche riescano a raggiungerla in breve tempo.

"Abbiamo fiducia nelle istituzioni spagnole - ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis -. La Commissione segue da vicino la situazione in Spagna e ribadisce la sua richiesta del rispetto dell'ordine costituzionale", ha insistito il commissario lettone.

(Redazione Online/D)

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