Uno dei carabinieri indagati per lo stupro di due studentesse americane a Firenze si è presentato in Procura con il suo legale e ha ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con una delle due giovani, ma consenziente.

Il militare, 45 anni, sposato con figli, ha affermato di essere stato invitato a salire a casa della ragazza.

LA VERSIONE DELLE RAGAZZE - Questa la sua linea di difesa dunque, mentre secondo le giovani - dopo che i due carabinieri si sono offerti di dare loro uno strappo a casa quella notte tra il 6 e il 7 settembre - sarebbero state aggredite e violentate: una nell'atrio del palazzo, l'altra nell'appartamento.

Nell'androne e nel percorso tra l'ingresso del palazzo e la casa la polizia scientifica ha trovato tracce biologiche compatibili con un rapporto sessuale.

CONSENSO E NON CONSENSO - L'avvocato fiorentino Gabriele Zanobini, che difende una delle due studentesse, ha dichiarato: "La violenza sessuale non si consuma solo con la violenza fisica o con la minaccia. Si consuma anche, e lo dice il codice penale, abusando delle condizioni di inferiorità psichica o fisica al momento del fatto. E le due ragazze erano in una situazione alterata, anche a causa dell'alcol. In questa fattispecie segnalata dal codice penale il non consenso è implicito".

L'ABUSO DI POTERE - Secondo il legale, esiste poi un'aggravante nei confronti dei due carabinieri, che punisce "il fatto commesso con abuso del potere o con violazione dei doveri inerenti una pubblica funzione: qui siamo di fronte a due pubblici ufficiali che avrebbero dovuto proteggere e non abusare delle ragazze".

Intanto entrambi i militari sono stati sospesi dal servizio.

(Redazione Online/F)

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