La denuncia è stata presentata mesi fa dall’associazione ambientalista Salviamo il mare. Oggi c’è un’inchiesta della Procura. Il fascicolo è stato aperto dal sostituto procuratore Enrico Lussu: punta ad accertare l’eventuale presenza di inquinanti nello specchio d’acqua davanti alla raffineria Saras-Sarlux di Sarroch.

Sono stati i pescatori della zona, legati dell’associazione ecologista, a chiedere alla magistratura di indagare. Nell’esposto arrivato al terzo piano del Palazzo di Giustizia lamentano l’inquinamento di quel tratto di costa. Per ora, soltanto presunto.

Le indagini stanno infatti muovendo i primi passi in questi giorni, e sono state affidate agli uomini del Nucleo investigativo della Corpo Forestale.

Gli agenti hanno portato all'attenzione del magistrato un altro elemento: si tratta di un video che sarebbe stato postato per un’ora su Facebook, nel maggio scorso. Un filmato, due minuti circa, che mostra uno sversamento a mare di un liquido scuro, nella zona delle torce della raffineria.

Un fermo immagine del video sequestrato dalla Procura
Un fermo immagine del video sequestrato dalla Procura
Un fermo immagine del video sequestrato dalla Procura

È compito degli inquirenti ora accertare l’attendibilità del filmato e, soprattutto, capire di che tipo di sversamento si sia trattato, per esempio un guasto agli impianti o una procedura d’emergenza, casistiche prese in considerazione dalla dichiarazione ambientale della Saras, che indica anche i punti in cui le "emissioni liquide" sono consentite.

Tutti aspetti che l’inchiesta della Procura dovrà valutare.

LA SARAS RISPONDE - La Saras spiega cosa viene mostrato nel filmato all'attenzione della Procura: "Il video in questione mostra acqua di mare mista ad alghe (di qui, il colore scuro) che era stato necessario spostare da una parte all’altra dello specchio acqueo antistante il porticciolo delle imbarcazioni di servizio, per evitarne l'accumulo che avrebbe bloccato i mezzi anti-inquinamento. In seguito alle potenti raffiche di scirocco della scorsa primavera, le alghe avevano occupato l’area destinata alla movimentazione dei natanti, che per obbligo di legge devono essere sempre pronti all’intervento. Proprio per liberare lo specchio di mare della piccola darsena era stata utilizzata una tubazione per convogliare le alghe da un lato all’altro della rada. Restiamo a disposizione degli inquirenti per qualsiasi chiarimento e confidiamo nell’operato della magistratura".
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