Per un bilancio è ancora presto. Ma quando mancano poco più quindici giorni alla chiusura (il 3 settembre) delle due più importanti fiere di artigianato locale in Sardegna, quella di Mogoro, dove si svolge la 56esima edizione della Fiera dell'artigianato artistico, e quella di Samugheo, dove è in programma la cinquantesima edizione di Tessingiu, i segnali sono confortanti. Ceramiche, coltelli, gioielli e oggetti in legno o in ferro, quasi sempre veri e proprio pezzi di arredamento. Ma anche cestini, ricami, lavori in pelle e tappeti che sanno di arte. Il saper fare delle micro e piccole imprese artigiane, un misto di creatività, ingegno e manualità, piace sempre di più ai sardi e ai turisti.

"I dati registrati fino al giorno di Ferragosto ci dicono che le vendite sono cresciute del 25-30% rispetto all'anno passato", afferma con soddisfazione il sindaco di Mogoro, Sandro Broccia.

IL MEGLIO DELL'ISOLA - Gli appuntamenti di Mogoro e Samugheo sono ormai diventati una sorta di esposizione universale delle arti, dei mestieri e della cultura della Sardegna. "Si tratta di due vetrine straordinarie per intercettare i flussi turistici più sensibili alle produzioni d'eccellenza perché permettono a chi arriva in Sardegna", ma anche ai sardi, "di immergersi nell'identità, nella storia e nella cultura sarda, con la garanzia di poter acquistare in sicurezza manufatti pregiati originali realizzati nella nostra regione", affermano Peppino Mele e Maria Antonietta Dessì, rispettivamente presidente e responsabile regionale dell'Unione Cna artistico e tradizionale della Sardegna.

D'altronde, "sempre più persone si appassionano all'artigianato locale", sottolinea il primo cittadino di Mogoro. "Prova ne sia che sono sempre di più quelle che dopo aver visitato la Fiera acquistano almeno un pezzo", aggiunge. Oggi la spesa media dei visitatori di Mogoro è di 100 euro. I veri "affari", però, si vedranno più in là. Nei 40 giorni dell'esposizione, infatti, non ci sono solo le vendite "dirette" ma anche e soprattutto tanti contatti tra artigiani e acquirenti che si trasformano nel corso dell'anno in ordini e acquisti.

SAMUGHEO: 12 AZIENDE - Al successo dell'artigianato sardo partecipa da protagonista anche Tessingiu: la mostra dell'artigianato sardo che promuove soprattutto la manifattura tessile (con 12 aziende di Samugheo in vetrina) compie 50 anni. "Siamo molto soddisfatti", afferma il sindaco Antonello Demelas, "quest'anno abbiamo visto tanti turisti, soprattutto italiani ma anche molti stranieri. La mostra resta una vetrina per promuovere manufatti e aziende, poi le vendite, quelle di maggiore peso", come i tappeti, per esempio, "avvengono attraverso i contatti che si sviluppano in Fiera".

ARTIGIANATO ARTISTICO - In un settore come quello dell'artigianato, che in Sardegna annovera 200 le imprese di artigianato artistico iscritte alle Camere di Commercio (erano un migliaio nel 2002) e dà lavoro a circa 400 persone, resta, preoccupante il problema dell'abusivismo. "Accade di frequente, soprattutto nelle più conosciute località turistiche isolane, che vengano vendute per sarde produzioni che di sardo hanno poco o nulla, generando così un danno sia all'economia che all'immagine della Sardegna", afferma Peppino Mele, presidente di unione Cna artistico e tradizionale. E conclude: "L'artigianato isolano è, invece, soprattutto sinonimo di qualità e di pregio".

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