"Ci invitano a puntare sul turismo ecostenibile, ma quando ci sono progetti seri, il nostro territorio viene tagliato fuori".

I sindaci del Sulcis Iglesiente non ci stanno e protestano contro la Regione dopo l'accordo con il Ministero dei Trasporti per l'inserimento della Sardegna nel sistema denominato "Ciclovia nazionale". Un piano che per il momento taglia fuori Iglesias, Carbonia, San Giovanni Suergiu, Gonnesa, Sant'Antioco, Narcao e tanti altri centi del Sulcis Iglesiente.

"Si lavori per integrare i percorsi comprendendo anche il Sulcis", dice Ivo Melis, sindaco di Masainas. "Spiace notare - aggiunge - che il percorso tracciato non tiene da conto e non interesserà minimamente la zona del Sulcis, dell'Iglesiente e di parte del Medio Campidano".

MOBILITÀ ALTERNATIVA - Negli ultimi anni il Sulcis è interessato da alcuni progetti sulla mobilità alternativa. Nel mirino di Melis anche la nuova legge regionale sulla destagionalizzazione turistica e "il dislocamento degli Uffici Turistici che - spiega il sindaco - con la soppressione delle ex Province e la nuova legge regionale sugli enti locali, tende a penalizzare il territorio del Sulcis". Da qui, l'invito alla Regione a collaborare con i Comuni per soluzioni condivise.

LA PROTESTA - Ma sempre in tema di esclusione del Sulcis dalla "Ciclovia turistica della Sardegna" c'è da registrare, oltre alla contrarietà del Movimento 5 Stelle di Carbonia, anche la dura presa di posizione contro la giunta regionale da parte di Elvira Usai, sindaco di San Giovanni Suergiu, centro crocevia di gran parte delle piste ciclabili in realizzazione nel Sulcis.

"Dobbiamo ancora una volta assistere a scelte calate dall'alto che non tengono in alcun modo in considerazione i Comuni interessati. Ci invitano a puntare sul turismo ecosostenibile e quando ci sono progetti utili per il territorio - stigmatizza - ci escludono dal circuito".
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