Si rivolgevano ai bambini urlando e davano loro colpi sulle mani e sculaccioni. La violenza era tale che i bimbi sbattevano contro il muro o cadevano sul pavimento. A volte venivano afferrati, sollevati di peso, e posizionati a forza sulle sedie o i seggioloni. È "forte" il quadro accusatorio tracciato dalla Procura di Cagliari nei confronti dei proprietari della Casa dei bambini Maria Montessori di Capoterra. Dopo tre anni di lavoro, le indagini condotte dal pm Liliana Ledda sono arrivate a conclusione. Per maltrattamenti, sul registro degli indagati sono finite Eulalia Demontis, 31 anni, titolare della scuola, e sua madre, Atena Salonis, 57. Secondo le ipotesi della Procura, i maltrattamenti nella scuola materna e nell'asilo nido che segue il metodo educativo Montessori, sarebbero avvenuti dal gennaio del 2012 all'ottobre del 2013, e tra maggio e giugno del 2014.

IL QUADRO - In mano agli investigatori non ci sarebbero solo i racconti dettagliati forniti ai carabinieri da alcuni genitori, ma anche intercettazioni ambientali e filmati piuttosto espliciti. "Ai bambini venivano tirati i capelli, venivano privati dell'acqua, della merenda e di tutte o di parte delle pietanze del pranzo. Erano costretti a mangiare separatamente dagli altri, a stare seduti per lungo tempo e a dormire anche contro la loro volontà, lasciati a piangere nei loro lettini".

PARTE CIVILE - Antonella Piredda segue il caso per conto dei genitori di alcuni bambini che frequentavano la Casa dei bimbi Maria Montessori. "Se dovessero essere confermate le responsabilità delle due persone indagate, non esiteremmo a costituirci parte civile nel dibattimento", spiega.

"SONO SERENA" - Eulalia Demontis, proprietaria della scuola, respinge ogni accusa. "Sono serena, queste accuse sono state messe in piedi da una nostra ex dipendente che agiva contro gli interessi della scuola, garantendo servizi privati alle famiglie a danno dell'istituto. Questa da sei anni è ritenuta da tutti una scuola d'eccellenza: abbiamo piena fiducia nella giustizia».

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