"I criminali che appiccano gli incendi vanno individuati, catturati e messi in sicurezza, perché va messa in sicurezza la nostra terra. Ma è necessaria la collaborazione di tutti perché i piromani vengano isolati". Parole e toni tranchant quelli del presidente della Regione Francesco Pigliaru, 24 ore dopo l'ennesima giornata di fuoco nell'Isola.

CRIMINALI DA ISOLARE - "Molti di questi incendi - ha poi aggiunto - hanno origine dolosa, siamo davanti a criminali che compiono attentati veri e propri contro la nostra gente, il nostro paesaggio e la nostra terra. Il tempo della tolleranza, se mai c'è stato, deve assolutamente finire, il Corpo forestale sta incrementando il proprio lavoro di indagine. Ma, ribadisco, bisogna che l'intera società isoli questi individui: la migliore prevenzione è questa".

IL MAESTRALE - Anche ieri, a causa del fortissimo maestrale, con punte di oltre 120 km orari, l'attenzione era altissima. Intanto perché i focolai di martedì, nonostante il grande impegno profuso dalle forze in campo, hanno ripreso vigore.

E poi, soprattutto, perché nessuno, giustamente, ha escluso che gli incendiari potessero tornare in azione sfruttando l'elemento naturale a loro più congeniale. Il vento, appunto. Che, ieri mattina, per alcune ore, ha impedito che gli elicotteri si levassero in volo per sostenere il lavoro delle squadre a terra e che, comunque, ha pesato notevolmente sulle operazioni di spegnimento e di bonifica previste.

RISCHI - "Le difficoltà erano evidenti - ha spiegato Gavino Diana, comandante regionale del Corpo forestale - e la situazione incontrollabile, con condizioni di rischio elevato". E tutto a causa di un pugno di criminali che ha deciso di rendersi protagonista di questa estate infernale.

"Sì - ha detto Diana - la quasi totalità dei roghi appiccati nelle ultime settimane è di origine dolosa. Non ho avuto ancora modo di leggere o di sentire le parole del presidente Pigliaru, me le hanno riferite, posso solo aggiungere che sono d'accordo. Quando un incendio scoppia alle nove di sera in mezzo al bosco, non si può pensare alla casualità: la responsabilità è dell'uomo".

IDENTIKIT - Certo, ma che tipo di uomo? Il capo del Corpo forestale non ha dubbi sull'identikit dell'incendiario.

"Ragazzini, soggetti ubriachi, esibizionisti, cioè persone che vogliono dimostrare di esistere, e vandali con la mania della distruzione. I profili sono questi, in linea di massima. Poi ci sono i piromani, quelli affetti da disturbi della personalità, che tuttavia rappresentano una minima parte".

A ogni focolaio, ad affiancare il personale addetto a spegnere le fiamme, c'è sempre un nucleo di polizia giudiziaria che avvia le indagini cercando di trovare delle tracce sul luogo del disastro. Un compito tutt'altro che facile.

GLI INVESTIGATORI - "Abbiamo pattuglie in borghese che si aggirano attorno alle aree devastate osservando anche i curiosi che guardano le fiamme come se fosse chissà quale spettacolo. Annotano numeri di targa, fanno controlli e verifiche. È il vecchio lavoro dell'investigatore che, oggi, può avvalersi della tecnologia e di strumenti più sofisticati rispetto al passato".

Risultati? "Stiamo lavorando, ancora è presto per poter affermare qualcosa di definito. Però posso assicurare che sono diversi i filoni d'indagine e diverse le persone sulle quali si stanno svolgendo attività di indagine".

ROGO A CASTIADAS:

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