"Brutta, decisamente una brutta sentenza".

Con queste parole la responsabile delle iniziative legali dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), Adele Orioli, ha commentato la sentenza del Tar della Sardegna, che ha respinto il ricorso presentato dall'associazione contro un'ordinanza emessa dal Comune di Mandas.

La disposizione, che risale al 23 novembre 2009, quando il primo cittadino era Umberto Oppus, di fatto imponeva l'affissione del crocifisso in tutti gli uffici pubblici.

"Il sindaco aveva già ritirato il provvedimento ma noi siamo voluti andare avanti per affermare un principio: quello della laicità delle istituzioni", ha affermato ancora Orioli.

"Il Tar ci ha dato torto appellandosi alla sentenza del 18 marzo 2011 della Grande Camera della Corte europea per i diritti dell'uomo che però fa riferimento alle aule scolastiche e non agli uffici pubblici", ha continuato.

"Non escludiamo", ha concluso, "di fare appello al Consiglio di Stato e, perché no, fino alla stessa corte di Strasburgo circa la fondatezza o meno dell'interpretazione estensiva attuata dal Tar".

(Redazione Online/F)

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