Stefania Piras cerca la conferma per portare a termine il progetto politico, inaugurato cinque anni fa con l'elezione e la responsabilità amministrativa del comune di Oniferi.

Quasi novecento anime compongono la popolazione di questo paese dell'interno. Alla guida del municipio, una piccola giunta per lo più in rosa con in testa un sindaco donna, la sua vice e un solo assessore. Appena sei consiglieri, d'altra parte, oltre il primo cittadino, compongono l'assemblea elettiva della comunità. E otto dipendenti, dei quali uno in comando presso gli uffici regionali, reggono le sorti burocratiche della realtà municipale.

Un microcosmo nel microcosmo barbaricino. Una collettività specifica, particolare. Una porzione dell'interno non certo facile da governare, di fronte alla penuria di risorse economiche e umane, lontano dai riflettori della altisonante politica di palazzo, rappresentazione reale di una dimensione concreta, fatta di problemi e necessità contingenti. Un compito non affatto facile, per molti semplicemente scoraggiante.

Eppure, Stefania Piras si ripresenta con la sua "Pro Onieri 2.0" e insegue la riconferma. Uno spauracchio quello del bis, che finora ha visto la storia comunale, avara, e la sorte schierata contro quegli amministratori che inseguivano ipotesi di rinnovo.

Il sindaco, recitate le dovute formule scaramantiche, raccogliendo attorno a sé una compagine tra conferme e volti nuovi, ha messo in piedi un gruppo caratterizzato da forze giovani prestate alla politica, che vogliono completare quanto già messo in cantiere in questa legislatura. Vogliono lasciare indelebili i risultati evidenti di una nuova fase e per farlo devono lottare contro un oppositore occulto. Unico avversario, infatti, sarà il quorum.

Non essendoci altri concorrenti diretti, Stefania Piras tenterà di conquistare nuovamente la fiducia dei propri concittadini, chiamandoli ad una partecipazione massiccia al voto.
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