L'accusa è curiosa: Leonardo Ladu, 26 anni, secondo i carabinieri, sarebbe andato a commettere un furto in campagna insieme a un presunto complice, Antonio Angius (35), con il furgoncino di sua proprietà.

Dopo aver caricato il bottino, cinquanta pecore, 200 campanacci di un certo valore perché antichi e di produzione artigianale, e altre attrezzature agricole, il camioncino si è impantanato nel fango.

Da qui la decisione di Ladu di precipitarsi in caserma per denunciare il furto del furgoncino. I carabinieri non hanno creduto a questa versione e hanno denunciato Ladu e Angius per furto.

Il primo dovrà rispondere davanti al giudice anche di simulazione di reato proprio per il tentativo maldestro di dimostrare che non era lui alla guida del mezzo quando è rimasto imprigionato nel fango con la refurtiva.

IL COLPO - Il fatto è accaduto qualche mese fa nell'ovile di Alessandro Murru, 42 anni, nelle campagne di S'Acqua Sassa, ma soltanto in questi giorni i carabinieri hanno chiuso le indagini.

Era lo scorso dicembre, quando Ladu e Angius, intorno alle 17, si sarebbero introdotti nell'ovile di Murru.

Prima avrebbero ripulito il locale dai campanacci e da altri piccoli attrezzi, poi avrebbero caricato sull'autoveicolo una cinquantina di pecore.

A un tratto avrebbero cercato di spostarlo, ma il mezzo si è impantanato nel fango. Inutile il tentativo di trainarlo col trattore: l'arrivo del proprietario li ha costretti alla fuga.

LA SIMULAZIONE - Qualche ora dopo, Ladu si è recato in caserma.

Avrebbe denunciato il furto dell'autoveicolo, raccontando ai militari di averlo parcheggiato in strada, da dove era scomparso nel giro di qualche ora. In realtà, avrebbe inscenato ogni cosa.

Era stato lui a guidarlo verso l'ovile alla periferia di Sardara, lungo la strada per Villanovaforru, dove lo aveva abbandonato poco prima.

LE INDAGINI - Sono stati i carabinieri della locale stazione, guidati dal luogotenente Roberto Cesari, a sentire il proprietario e ad avviare le indagini, partendo dal mezzo affondato nella terra bagnata.

Le celle telefoniche di aggancio, il furto simulato del camion e altri dati incrociati hanno chiuso il cerchio. E nei giorni scorsi, raccolti tutti gli elementi di colpevolezza, Ladu e Angius sono stati denunciati.

"Sapere - dice la vittima del furto, Alessandro Murru - che i malviventi siano stati acciuffati, mi fa piacere. È una questione di giustizia. Spero di riavere i campanacci. Sono quelli di una volta, realizzati a mano. Per la mia famiglia hanno un valore affettivo".

Santina Ravì

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