Alta tensione tra la polizia inglese e quella americana, dopo la fuga di notizie dell'intelligence Usa sull'attentato di Manchester.

Le forze dell'ordine britanniche hanno stabilito che non condivideranno più informazioni con gli omologhi d'oltreoceano. La decisione, precisa Londra, è stata presa in completa autonomia rispetto al governo.

A far scoppiare il caso è stata la pubblicazione da parte del New York Times di alcune foto della polizia scientifica, che mostrano parti dell'ordigno usato al concerto di Ariana Grande, dove sono morte 22 persone.

Secondo la Bbc, la polizia si sarebbe detta "furiosa" per la scelta di rendere note quelle immagini.

Anche la May a Bruxelles ha avvisato gli States: "Dirò chiaramente al presidente Trump che le informazioni confidenziali condivise devono rimanere al sicuro",

Lo stesso presidente Usa ha parlato di una fuga di notizie "molto preoccupante" e ha detto che andrà "fino in fondo" sulla vicenda, aprendo una commissione d'inchiesta.

STESSA BOMBA DI PARIGI E BRUXELLES - Intanto emerge come nell'attacco dello scorso lunedì sarebbe stato usato il Tatp, lo stesso esplosivo utilizzato a novembre 2015 a Parigi e a marzo 2016 alla metro e all'aeroporto di Bruxelles, stragi rivendicate dall'Isis.

ANCORA ARRESTI - Finora sono state fermate otto persone, tutte ritenute appartenenti alla rete terroristica del kamikaze Salman Abedi, che secondo i servizi di intelligence tedeschi sarebbe stato a Dusseldorf quattro giorni prima dell'attacco.

RADICALIZZATO IN LIBIA - Inoltre, secondo fonti vicine alla comunità libica della città mancuniana, Abedi si sarebbe radicalizzato nel Paese nordafricano, contrariamente a quanto trapelato circa una sua "conversione" verso gli ideali jihadisti che sarebbe avvenuta in Inghilterra. E pare che al momento di partire dalla Libia abbia detto di essere diretto in Arabia Saudita, per il pellegrinaggio a La Mecca. Nel suo tragitto verso l'Europa sarebbe passato dall'aeroporto di Istanbul, ma non si è fermato in Turchia e non aveva visti di ingresso o di uscita dalla Libia.

ALLARME BOMBA - È scattata nella tarda mattinata un'allerta per un presunto pacco bomba in Linby Street a Hulme,e non in un college di Trafford, sobborgo sud-occidentale della città, come era stato annunciato in precedenza. Secondo un tweet della polizia di Greater Manchester, le truppe dell'esercito britannico e gli agenti della polizia hanno risposto a una chiamata e sono stati inviati sul posto insieme a una squadra di artificieri, prima di comunicare la risoluzione dell'emergenza e il fermo di un uomo.

NUOVO BILANCIO - Le autorità britanniche hanno ufficialmente identificato tutte le vittime. La più piccola ha 8 anni, la più grande ne ha 51. È stato poi fornito un nuovo bilancio che parla di 116 feriti, di cui 23 in condizioni critiche. A comunicarlo è un bollettino del Servizio sanitario nazionale britannico. I feriti sono in cura in otto ospedali dell'area di Manchester: al Children's Hospital sono ricoverati 12 ragazzi con meno di 16 anni: 5 sono in gravi condizioni.

LA VISITA DELLA REGINA - Alcuni di loro hanno ricevuto oggi la visita della regina Elisabetta II; la famiglia reale ha pubblicato le fotografie dell'incontro con Millie Robson e Evie Mills, di 15 e 14 anni, e la 12enne Amy Barlow. "È stato uno shock per tutti, ma siamo uniti", ha detto la sovrana esprimendo poi "ammirazione per il modo in cui i cittadini di Manchester hanno risposto, con umanità e compassione, a questo atto di barbarie".

L'ESPLOSIONE A MANCHESTER - IL VIDEO:

I VOLTI DELLE VITTIME:

© Riproduzione riservata