Nel 2016 le forze di polizia hanno contestato in Italia ben 574 ecoreati, più di uno e mezzo al giorno, denunciando 971 persone fisiche (oltre a 43 persone giuridiche), emettendo 18 ordinanze di custodia cautelare e sequestrando 133 beni per un valore che sfiora i 15 milioni di euro.

Sono i dati di Legambiente contenuti in un dossier dedicato alla legge, entrata in vigore 2 anni fa, sugli ecoreati, e presentati questa mattina in Senato alla presenza del presidente Pietro Grasso.

In particolare, se la Campania si conferma prima regione italiana, con 70 ecoreati contestati, nella lotta al crimine ambientale, la Sardegna è al vertice della classifica per maggior numero di denunciati: 126 nell’arco dello scorso anno.

Le denunce si concentrano per buona parte su delitti da inquinamento ambientale, seguite da contestazioni per disastro ambientale, delitti colposi contro l’ambiente, procedimenti penali per omessa bonifica e per impedimento al controllo, casi di morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale e casi di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività.

Nel 2016 in Sardegna gli ecoreati contestati sono stati 67, cui sono seguiti 126 persone fisiche denunciate e due sequestri. In crescita per l’Isola anche le prescrizioni in materia impartite dall’Arpa, l’agenzia regionale di protezione ambientale: si è, infatti, passati da una sola prescrizione nel 2015, alle 6 del 2016.

"La criminalità ambientale è una minaccia capitale per i cittadini, il territorio e lo sviluppo sociale ed economico sostenibile del Paese – ha ricordato Pietro Grasso - e vedo per fortuna un’attenzione rinnovata su questi temi, da parte dei cittadini e delle Istituzioni, e una diffusa e sentita esigenza di giustizia e tutela dell’ambiente come bene collettivo e universale".
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