La Corea del Sud oggi sceglie il nuovo presidente nelle elezioni anticipate innescate dall'impeachment e dall'arresto per corruzione e abuso di potere che hanno colpito Park Geun-hye, prima donna ad occupare lo scranno più alto delle istituzioni di Seul.

Sono 42 milioni le persone chiamate al voto, i 3500 seggi resteranno aperti fino alle 13.00 ora italiana, poi si darà il via allo spoglio.

I sondaggi danno in testa con circa il 40% Moon Jae-in, il candidato del partito democratico sconfitto da Park alle scorse elezioni. Alle sue spalle il leader centrista Ahn Cheol-soo e quello conservatore Hong Joon-pyo.

La campagna elettorale è stata dominata dai temi della corruzione, della lotta alla disoccupazione e alle diseguaglianze sociali.

Sono rimaste sullo sfondo le delicatissime questioni internazionali, come l'escalation delle tensioni tra Pyongyang e Washington.

Eppure proprio da questa tornata elettorale potrebbe arrivare una svolta nella politica estera di Seul e nei suoi rapporti con gli Usa.

Il favorito Moon Jae-in, infatti, è un grande sostenitore dell'apertura alla Nord Corea e del dialogo con Kim Jong-un. Dall'altro lato, ha più volte detto che agli Usa "bisogna imparare a dire di no", ed è fortemente contrario al contestato sistema di difesa anti-missili Thaad, voluto dagli Usa per far desistere Kim dal portare avanti le sue provocazioni.

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