Marine Le Pen attacca Papa Francesco e la Chiesa in un'intervista al giornale francese "La Croix".

Pur dichirandosi "estremamente cattolica", la leader del Front National si dice infatti "arrabbiata" con le parole pronunciate dal Pontefice a favore dell'accoglienza ai migranti.

"Lasciamo a Dio quel che è di Dio, e a Cesare quello che è di Cesare", ha affermato la politica francese, "la Conferenza episcopale si impiccia a volte di quello che non la riguarda, dando istruzioni politiche. Io non mi immischio di quello che il Papa dice ai fedeli, non penso che le religioni debbano dire ai francesi quello che devono votare".

Ha poi dichiarato che, qualora dovesse vincere le elezioni presidenziali in programma il 23 aprile, inviterà il Santo Padre all'Eliseo. In quell'occasione gli dirà che secondo lei la carità rappresenta un gesto individuale e non può esistere tra gli Stati: "Che il Papa esiga dagli Stati che si pongano contro gli interessi dei popoli non mettendoli nelle condizioni di accogliere una migrazione importante equivale per me a della politica e anche a dell'ingerenza perché è anche lui un capo di Stato", ha aggiunto la candidata.

CHIESTA LA REVOCA DELLA SUA IMMUNITA' DA EUROPARLAMENTARE - Intanto i giudici francesi che indagano sul presunto abuso di fondi dell'Unione europea per pagare gli assistenti di partito da parte di Marine Le Pen, hanno richiesto al Parlamento europeo la revoca dell'immunità per l'europarlamentare e candidata di estrema destra alla presidenza francese.

Lo rivelano oggi alcune emittenti d'Oltralpe, a poco più di una decina di giorni dal primo turno delle elezioni in Francia del 23 aprile, alle quali la leader del Front National è candidata.

La richiesta - presentata a fine marzo - se verrà accolta obbligherà la Le Pen a comparire davanti ai giudici, cosa che finora si è rifiutata di fare.

La stessa richiesta di revoca dell'immunità è stata presentata anche per un'altra eurodeputata del partito francese di estrema destra, Marie-Christine Boutonnet.

Sul caso la procura di Parigi ha aperto un'inchiesta nel 2015 per cui Charles Hourcade e Catherine Griset, rispettivamente assistenti di Boutonnet e Le Pen, sono già stati incriminati.

Lo scorso 2 marzo, invece, il parlamento di Strasburgo ha già revocato l'immunità a Le Pen in merito a una inchiesta relativa a dei tweet con foto di esecuzioni dello Stato Islamico diffusi dalla leader del Front.
© Riproduzione riservata