Sono indagati per aver agito con metodi mafiosi nel tentativo di terrorizzare eventuali concorrenti nell'ambito di appalti per il servizio di raccolta rifiuti in diversi Comuni della Sardegna e sono finiti nel mirino dei carabinieri di Tonara che hanno portato a termine l'operazione "Terra bruciata".

In carcere è finito Giovanni Maria Firinu, 58enne di Santu Lussurgiu, dipendente della Nuova Ecoservice, ritenuto il "capo" della banda; Massimo Settefonti, 45 anni (anche lui dipendente) e Giuseppe Amato, 41 anni, sono ai domiciliari, mentre Gonario Moro, 40enne di Oniferi (titolare insieme al padre di una ditta di smaltimento rifiuti), e Franca Pani, 43 anni di Macomer, hanno ricevuto il provvedimento dell'obbligo di dimora.

Le indagini, che hanno riguardato anche il Noe di Cagliari, sono scattate dopo un attentato contro la Poddie Redento, azienda di Tonara, nel febbraio 2010, al quale sono poi seguiti altri danneggiamenti nei confronti di altre ditte che si occupano di smaltimento rifiuti in diversi Comuni.

La banda, in sostanza, metteva in atto intimidazioni e portava a termine atti vandalici per escludere ogni tipo di concorrenza e agevolare negli appalti un'unica azienda.

Tra gli indagati figurano: Emilio Chessa, ex sindaco di Santu Lussurgiu, Francesca Piras, Giovanni Basilio Angioi, Raimondo Manca, Stefano Putzolu, Mario Moro, Lulaj Bastri.

Nei confronti di Firinu, Settefonti, Piras, Angioi e Pani viene contestata l'associazione a delinquere di stampo mafioso.

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