"Abbiamo la sfida di correggere nei prossimi giorni le norme che saranno oggetto del referendum" del 28 maggio.

Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni, a quanto viene riferito, al gruppo Pd dopo che il Consiglio dei ministri ha fissato la data per i referendum su voucher e appalti, che si terranno il prossimo 28 maggio.

Bocciato dalla Corte Costituzionale il quesito sull'articolo 18, sono due quelli su cui gli italiani sono chiamati ad esprimersi, entrambi promossi dalla Cgil.

Il primo riguarda l'abrogazione delle disposizioni sul lavoro accessorio contenute nel Jobs Act, quindi la cancellazione dei voucher che la leader della Cgil Susanna Camusso ha definito "uno strumento malato che va azzerato".

I voucher sono i buoni da 10 euro utilizzati per il pagamento del lavoro occasionale, creati per cercare di regolarizzare quelle mansioni che prima venivano pagate quasi sempre in nero.

Nel 2015 c'è stato un vero e proprio boom di questo sistema di pagamento, cosa che ha convinto il più grande sindacato italiano a chiederne la totale abrogazione.

Il secondo quesito chiede invece l'abrogazione di parte dell'articolo 29 della legge Biagi, per ottenere la cosiddetta "responsabilità solidale" tra appaltatore e appaltante e i conseguenti riflessi sui rapporti di lavoro.

L'abrogazione di tale articolo - secondo la Cgil - è un modo per difendere i diritti dei lavoratori in caso di cambi d'appalto.
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