È una vera e propria guerriglia quella che ieri è andata in scena a Napoli contro il comizio del leader della Lega Nord, Matteo Salvini.

Auto distrutte, cassonetti dati alle fiamme, sassi, petardi, bombe carta e molotov lanciate contro gli agenti in tenuta antisommossa che impedivano ai manifestanti di raggiungere la Mostra d'Oltremare, dove il leader del Carroccio teneva il suo discorso.

Il quartiere di Fuorigrotta è stato messo sotto assedio per un'ora e mezzo, quando gli agenti sono riusciti, con gli idranti e una colonna di blindati, a disperdere la folla.

IL BILANCIO - Quattro fermati (ma il numero, ha fatto sapere la questura, potrebbe crescere), 11 agenti feriti, ai quali si aggiungono 4 ispettori e 2 funzionari della polizia, 10 carabinieri, è il bilancio di una giornata da incubo.

"La prossima volta - ha assicurato Matteo Salvini - il comizio lo facciamo in piazza del Plebiscito, poi vediamo. Qui ci sono uomini, fuori i caporali. Qui ci sono uomini, fuori i quaquaraquà. Quando andiamo al governo nel nome del buon senso, quando abbiamo finito di sgomberare i campi rom cominciamo con i centri sociali", ha detto il leader della Lega, che ha ammesso di aver "sbagliato" in passato su Napoli e sul Sud, ma ha promesso di "non sbagliare in futuro", perché "il futuro dell'Italia è il rispetto delle diversità nel Paese".

L'ATTACCO DI SALVINI - "Quello che è successo a Napoli non l'avevo mai visto. E la cosa più grave è l'appoggio dato dal sindaco. Non ha preso le distanze e ha detto di stare al fianco dei cosiddetti insorgenti. Il risultato è la città distrutta e, da quello che mi dicono, di tanti agenti feriti. Tutto frutto di un sindaco irresponsabile. È pure magistrato", ha dichiarato Salvini. "Che io possa fare battaglie scomode per qualcuno ci può stare, per me va bene. Ma continuo a fare ciò in cui credo ed è facile che venga accusato di islamofobia o altro da sinistra".

LA RISPOSTA DI DE MAGISTRIS - "Gli incidenti a Napoli sono il risultato di chi ostinatamente non ha voluto ascoltare il messaggio di buon senso del sindaco e dell'amministrazione". Queste le dichiarazioni del primo cittadino Luigi De Magistris. "Noi - aggiunge - non abbiamo mai detto no Salvini a Napoli".

CONTRO IL SINDACO DI NAPOLI - Da destra e sinistra sono in molti a invitare il sindaco a scusarsi per aver espresso più volte pubblicamente il suo sostegno ai manifestanti, nei giorni scorsi: "Che vergogna De Magistris che alimenta l'odio contro Salvini a Napoli" ha affermato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

Stefano Maullu ne chiede la destituzione d'ufficio, per essersi posto "al di fuori del perimetro democratico" e Gianni Alemanno chiede il commissariamento del Comune di Napoli.

"Napoli oggi sta mostrando il suo volto peggiore", sostiene Mara Carfagna, che a Napoli è consigliere comunale, "quello di una piccola minoranza di facinorosi che sentendo di avere la benevolenza del sindaco credono di poter piegare la città al loro volere". E ieri il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca aveva detto ai microfoni del Lingotto, durante la kermesse del Pd, che "Salvini ha il diritto di parlare dove e quando vuole".

Di diverso avviso l'eurodeputata Pd Cecile Kyenge, che dal Lingotto di Torino ha detto: "Salvini ha il diritto di presentare la sua proposta dove e come vuole, ma noi abbiamo il dovere di chiamarla con il suo nome: istigazione all'odio". Aggiungendo poi: "Li andremo a prendere casa per casa, dice Salvini. Sono parole che hanno un significato nella storia europea".
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