"Non siamo i primi della classe, ma non accettiamo lezioni". Parole decise quelle pronunciate oggi in Senato dal premier Paolo Gentiloni, alla vigilia del Consiglio europeo in programma domani e dopodomani a Bruxelles.

Una frecciata alla Commissione Ue, per le richieste al governo di Roma di correzioni di rotta in materia economica e di riforma.

"Fa parte del nostro impegno europeo correggere le politiche dell'Unione sull'economia e rendere le istituzioni di Bruxelles più presenti in termini di sicurezza e di difesa", ha aggiunto Gentiloni, difendendo però le posizioni dell'esecutivo.

"A Bruxelles - ha proseguito - deve essere chiaro che le riforme non solo non si sono fermate, ma non hanno minimamente rallentato il loro corso. Chi svolge la propria attività alla Camera e al Senato lo sa bene".

Il premier non ha risparmiato frecciate, soprattutto sul tema della gestione dell'emergenza migratoria.

"In Europa - ha detto - gli interlocutori dell'Italia talvolta mostrano due diverse rigidità: una inamovibile, quando si parla di virgole e di bilanci, e una distratta, quando si affrontano questioni di principio come la condivisione degli impegni sui temi migratori".

"Questi - ha rimarcato Gentiloni - colpiscono particolarmente i Paesi che la geografia ha messo in prima linea, come Grecia e Italia".

Poi un'altra risposta alla Commissione, che ha criticato l'Italia per i pochi rimpatri, rispetto a quelli concordati.

"Il problema dell'immigrazione non lo cancella neanche il mago Merlino. Ma è possibile sostituire quella clandestina irregolare e micidiale per i migranti con flussi e canali. Questo è l'obiettivo della Ue e spero che a Bruxelles si facciano passi in più per aiutare il lavoro di avanguardia dell’Italia".

GENTILONI, "L'ITALIA NON È LA PRIMA DELLA CLASSE, MA NO A LEZIONI" - VIDEO:

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