C'era chi i libri li legge solo mentre mangia un panino, altri che ne hanno tanti da non star più nella stanzetta ma anche chi, come Yuvier, dice: "Sinceramente ne prendo uno in mano solo quando me lo dice la prof. Non sono di Iglesias, alla Bibliocabina ho difficoltà ad andare, ma mi dà fastidio che non la possano usare liberamente gli altri, magari ci fosse al mio paese".

Ieri i ragazzi dell'Ipia Ferraris di Iglesias hanno difeso il diritto alla cultura di tutto il territorio con una maratona di lettura.

L'obiettivo? Spegnere con le idee l'incendio appiccato domenica scorsa alla cabina telefonica di fronte al mercato civico che, l'associazione Trevessu, ha trasformato in luogo di scambio di libri. Una proposta nata nella biblioteca della scuola diretta da Massimo Mocci dalle insegnanti Tiziana Zoncu e Betty Medde alla quale hanno aderito al volo studenti e colleghi che, in quattro giorni, hanno coinvolto altri istituti (come il Liceo di Scienze applicate), associazioni e tutta la città.

Fino alla sera hanno presidiato la Bibliocabina e si sono alternati in letture e pensieri. Per la 4 Alberghiero "leggere apre nuovi sbocchi" tanto che, in aula, c'è già chi vuole esportare la Bibliocabina nel suo Comune come "Andrò a parlare col sindaco", chiarisce Sharon, 15 anni di Portoscuso, della 2 D come Giulia ed Eleonora che aggiungono: "A Bacu Abis vorremmo usare un monumento".

Commossi i soci Trevessu. "Non sono molte le volte che Iglesias è riuscita a unirsi così - spiegano Francesco Baschieri e Rossella Atzori - tutto è nato con lo spirito di mettersi a disposizione e così continueremo". Approfondimenti su L'unione sarda di oggi 25 febbraio.
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