Kim Jong-nam, il fratellastro del leader nordcoreano morto lunedì scorso mentre si trovava all'aeroporto di Kuala Lumpur, è stato ucciso con il gas nervino.

Lo ha reso noto il capo della polizia malese, Khalid Abu Bakar, secondo cui le due donne arrestate nei giorni scorsi avrebbero spruzzato l'agente chimico sul volto di Kim.

La presenza del VX, classificata dalle Nazioni Unite come arma di distruzione di massa, è stata rilevata nei tamponi fatti agli occhi e sulla pelle dell'uomo. Secondo la polizia, una delle donne arrestate per l'omicidio avrebbe subito lei stessa le conseguenze dell'attacco con il gas, sentendosi male e vomitando.

Alla domanda se tutto questo rappresenti un pericolo per le migliaia di persone che affollano l'aeroporto di Kuala Lumpur, il capo della polizia ha risposto: "Non lo so, non sono un esperto. Porteremo degli esperti lì, ripuliremo l'area e vedremo se c'è ancora qualcosa di radioattivo". Khalid ha quindi riferito che si sta indagando per accertare come sia stato procurato il VX, che "una sostanza illecita" in Malesia.

La polizia intanto sta dando la caccia ad altre sette persone, tutti nordcoreani, che sarebbero collegati all'attacco - per il quale sono state arrestate due donne, una vietnamita e una indonesiana, e un nordcoreano - tra i quali il secondo segretario dell'ambasciata di Pyongyang a Kuala Lumpur e un dipendente della compagnia aerea Air Koryo. E ieri la polizia ha chiesto all'Interpol di diramare un allerta per quattro nordcoreani che hanno lasciato la Malesia il giorno della morte di Kim.
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