Resta alta la tensione nei rapporti diplomatici tra Stati Uniti e Messico, non solo per la discussa costruzione del muro ma anche per la proposta di Trump di imporre dazi sulle esportazioni Usa nel Paese.

"Se il presidente intende lanciare una guerra commerciale", ha detto il ministro degli Esteri messicano Luis Videgaray, "risponderemo colpo su colpo e sarà una battaglia lunga". "Anche noi stabiliremo delle tasse", ha aggiunto, "ma lo faremo meglio, scegliendo i settori nei quali l'America possa soffrire più danni".

La risposta del numero uno di Washington non si è fatta attendere: "Avremo buone relazioni con il Messico, ma se non potremo averle non le avremo", ha detto Trump, affermando che vi sono 70 miliardi di dollari di deficit nella bilancia commerciale con il Paese vicino.

L'INCONTRO - Intanto non è ancora stato confermato l'incontro tra il presidente messicano Enrique Peña Nieto e il braccio destro di Trump, il segretario di Stato Rex Tillerson. "Tutto dipende dalle proposte e dagli accordi che riusciamo a raggiungere", ha detto il ministro dell'Economia, Ildefonso Guajardo.

Tillerson è già in Messico assieme a John Kelly, il responsabile della sicurezza nazionale americano. I due dovrebbero incontrare Peña Nieto tra poche ore.

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