Veronica Panarello "può uccidere ancora", per questo il gip del tribunale di Ragusa le ha negato gli arresti domiciliari.

La donna è in carcere con l'accusa di aver strangolato il figlioletto Loris Stival, nel novembre 2014 a Santa Croce Camerina, ed è stata condannata a 30 anni di reclusione.

Per il magistrato è "una lucida assassina", "colpita dalla sindrome di Medea, una personalità in conflitto con i familiari, portata sempre a mentire, istrionica, manipolatrice, desiderosa di catturare attenzioni".

Il piccolo Loris era nient'altro che un impedimento per le attenzioni nei suoi confronti e, il giorno che si è rifiutato di andare a scuola, gli è stato fatale.
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