Una zona grigia vasta quasi un milione di metri quadri.

Una fetta enorme del patrimonio comunale di Cabras che è sparita dalle mappe dei terreni pubblici.

Occupata abusivamente da decenni e fuori dal controllo dell'amministrazione.

Così, almeno, secondo l'esposto degli ambientalisti. Eppure, tutti questi ettari non sono né abbandonati né incolti. Qualcuno, anzi, li sta sfruttando alla grande.

Ci vuole pazienza e una lente d'ingrandimento per controllare la cartina del patrimonio fantasma.

E andando a piedi per le campagne, dalla zona di Mont'e Prama fino ai confini con Nurachi, è possibile fare curiose scoperte. In alcuni dei terreni che dovevano essere destinati a "uso civiso", si trovano villette con vista mare, enormi piantagioni di carciofi, pascoli e pollai. Qualcuno ha addirittura realizzato garage e piccoli capannoni per custodire gli attrezzi di campagna.

Il "Gruppo d'intervento giuridico" ha deciso di ricostruire i confini di tutto il territorio occupato.

«Dall'inventario generale delle terre civiche - dice il presidente dell'associazione Stefano Deliperi - è stato possibile verificare un'ampia casistica di terreni appartenenti al demanio, ma occupati senza alcun titolo da privati: da Is Aruttas a Mari Ermi ma anche a Mistras e San Giovanni di Sinis».

Ma il sindaco Cristiano Carrus precisa: « Il Comune ha avviato le procedure per l'approvazione del piano di valorizzazione delle terre civiche. Tra le azioni c'è anche il recupero dei terreni occupati».
© Riproduzione riservata