La municipalità di Gerusalemme ha approvato i permessi di costruzione per oltre 560 unità abitative in tre colonie a Gerusalemme est, a due giorni dall'insediamento alla Casa Bianca del nuova presidente americano Donald Trump.

Il presidente della commissione per la pianificazione della città di Gerusalemme, Meir Turgeman, ha annunciato alla radio di Israele che i permessi sono stati bloccati fino alla fine dell'amministrazione di Barack Obama, molto critico con gli insediamenti israeliani nei territori palestinesi.

Le nuove casa saranno costruite nelle colonie di Pisgat Zeev, Ramot e Ramot Shlomó, tutte nella zona occupata di Gerusalemme est che i palestinesi reclamano come capitale del loro futuro Stato, secondo quanto fa sapere il quotidiano Haaretz.

I progetti abitativi dovevano essere approvati due settimane fa ma la votazione è stata sospesa su richiesta del premier, Benjamín Netanyahu, per non irritare ulteriormente l'ex presidente Barack Obama, molto critico sulle colonie.

Secondo Haaretz, dalla vittoria di Trump vi è stata un\'accelerazione di piani e dei progetti presentati alla municipalità di Gerusalemme per tutti i tipi di costruzioni al di fuori dei confini segnati dagli accordi del 1967.

In questo modo, mentre nel 2014 sono state approvate 775 abitazioni nelle colonie di Gerusalemme est, nel 2015 le autorizzazioni sono diminuite a 395 per poi subire un'impennata nel 2016 con 1.506 via libera (oltre mille però sono state approvate da novembre)

La destra nazionalista israeliana ha visto l'elezione di Trump come un semaforo verde per rilanciare il processo di colonizzazione del territorio palestinese.
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