Nuova puntata della telenovela "Russia-gate", innescata dall'inchiesta dell'intelligence americana che accusa Mosca di aver favorito l'elezione a presidente di Donald Trump, attraverso attacchi informatici volti a colpire il partito democratico e Hillary Clinton.

Un dossier già di per sé scottante, cui nelle ultime ore si sono aggiunti dettagli ancor più scabrosi e inquietanti, contenuti in un documento riservato dove si parla di "incontri" tra rappresentanti di The Donald e funzionari russi, con tanto di "prostitute, orge e tangenti".

Mentre gli 007 Usa difendono a spada tratta le risultanze delle indagini - che hanno portato anche all'espulsione dal territorio americano di alcuni diplomatici del Cremlino - è stato lo stesso Trump a tuonare nuovamente contro il lavoro di Cia, Fbi e co.

"Le agenzie di intelligence non avrebbero mai dovuto permettere l'uscita di queste notizie false. Un altro colpo contro di me. Viviamo forse nella Germania nazista?", ha twittato il presidente eletto. Aggiungendo: "La Russia non ha mai provato ad usare questa leva contro di me. Non ho nulla a che fare con la Russia, niente accordi, niente prestiti, niente di niente".

Poi l'ennesima stoccata, a difendere la limpidezza della sua vittoria, contro "i miei oppositori imbroglioni che tentano di sminuire la nostra vittoria con notizie false".

MANO TESA ALLA RUSSIA - Concetti ribaditi in una conferenza stampa indetta per fare il punto sulla transizione che lo porterà, il prossimo 20 gennaio, all'insediamento ufficiale alla Casa Bianca.

Rispondendo ai giornalisti, Trump ha ammesso la probabile responsabilità della Russia dietro gli attacchi informatici durante la campagna elettorale; ribadendo però la necessità di distendere le relazioni con Mosca: "La Russia può aiutarci contro l'Isis. Se a Putin piace Donald Trump sarà una cosa positiva. E c'è una buona possibilità che i rapporti tra noi saranno positivi".

Sulla sua presunta ricattabilità, il miliardario ha assicurato: "Non ho nulla da temere. Sono sempre circondato dagli uomini della sicurezza e dico sempre a tutti di stare attenti e di essere prudenti per evitare spie e telecamere". Infine, Trump ha negato qualsiasi "affare" in corso tra lui e Mosca.

MA TILLERSON CRITICA MOSCA - Alle parole veementi di Trump fanno da contraltare quelle pronunciate da Rex Tillerson (CHI È), che, dopo l'insediamento del magnate newyorkese, sarà chiamato a ricoprire l'incarico di Segretario di Stato.

"Anche se la Russia cerca rispetto e rilevanza nello scenario mondiale, le sue recenti attività non hanno rispettato gli interessi degli Stati Uniti", ha detto Tillerson nel corso di un'audizione al Senato.

Tillerson (ritenuto da molti vicino a Vladimir Putin) ha anche dichiarato che i Paesi Nato alleati degli Stati Uniti "hanno ragione ad allarmarsi" per le azioni della Russia, che "ha invaso l'Ucraina, ha annesso la Crimea e appoggiato le forze siriane che violano brutalmente le leggi di guerra".

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