Il Nuorese sempre più riserva indiana in un territorio strozzato dal nodo dei trasporti. L’allarme contro l’ultimo scippo – questa volta della rete ferroviaria a scartamento ridotto – lo lancia il consigliere regionale dei Riformatori Luigi Crisponi. “ Se il servizio ferroviario sardo a scartamento ridotto, dovesse chiudere ai primi di gennaio del nuovo anno, allora si starebbe assestando alla Sardegna e a quella di mezzo in particolare un ko scientifico e avvilente”, scrive Crisponi in una nota.

“Pare davvero assurdo che la Giunta dei professori non conoscesse la circolare del ministero dei Trasporti contenente direttive capestro per il mantenimento della operatività dei trenini che collegano fin dal 1890 Nuoro con Macomer.

Eppure quella linea ferroviaria nonostante la sua veneranda età, rappresenta uno dei pochi collegamenti per quei cittadini, pensionati, lavoratori e studenti in primis che si servono delle littorine per raggiungere il capoluogo e viceversa partendo dagli scali di Iscra, Birori e Bortigali e dalla stessa Macomer”, rimarca l’ex assessore al Turismo, che ancora attacca, “il Presidente Pigliaru come si vede incassa cocenti fregature dal Governo nazionale e poi tranquillamente le scarica sui cittadini del centro Sardegna come se nulla fosse, pretendendo da questi che viaggino come la sua sonnacchiosa Giunta, in retromarcia.

Paiono peraltro beffardi gli annunci dell'assessore ai trasporti Deiana che appena un anno fa dichiarava che la tratta su rotaia Macomer Nuoro rappresentava un sistema strategico per un trasporto più ecologico sostenibile e conveniente. Insomma Pigliaru e company dimostrano zero interesse al miglioramento della mobilità e della qualità della vita dei pendolari del centro dell'Isola che finiscono ammassati nei treni da far west”.
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