Interrogatorio “fiume” per il magistrato del Tribunale di Tempio, Vincenzo Cristiano, accusato di corruzione in atti giudiziari e arrestato giovedì scorso nell’ambito di un’inchiesta della Procura d Roma.

Cristiano, assistito dai difensori Gerolamo Orecchioni e Giovanni Azzena, è comparso questa mattina davanti al gip di Roma, Giulia Proto e ha parlato per tre ore, rispondendo a tutte le domande del giudice.

"Non ho mai favorito nessuno – ha detto il magistrato campano, da 16 anni in Gallura – i miei provvedimenti sono stati tutti confermati dal Tribunale del Riesame e dalla Cassazione e la Procura di Tempio non ha impugnato la sentenza di assoluzione della persona che mi accusano di avere favorito".

Cristiano sostiene di non essere mai venuto meno ai suoi doveri, anche perché, ha spiegato al gip Proto, le persone che vengono indicate come beneficiarie dei presunti trattamenti di favore, all’epoca dei fatti non erano indagate o imputate in procedimenti che il magistrato di Tempio stava trattando

. I difensori hanno chiesto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari. Cristiano ha aggiunto che la vicenda che lo riguarda è il risultato degli scontri che ha avuto negli ultimi mesi con la Procura di Tempio

. Ha parlato anche l’imprenditore olbiese, Manuel Spano, accusato di avere regalato un computer a Cristiano dopo una assoluzione. Spano, difeso dall’avvocato Antonello Desini, ha escluso di avere mai sentito il giudice prima del processo e per un accordo finalizzato a una sentenza favorevole.
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