Sono ben più di cinque i casi di morte sospette verificatesi all'ospedale di Saronno (Varese) e per le quali sono stati arrestati l'anestesista Leonardo Cazzaniga e la sua amante infermiera Laura Taroni.

Nell'inchiesta ce ne sono ora 45, avvenuti tra il 2011 e il 2014: di questi, cinque (compresi quello della madre e del marito dell'infermiera) sono considerati omicidi, ma le cartelle cliniche sequestrate sono un'ottantina.

E non è più un mistero il fatto che al pronto soccorso venisse attuato il "protocollo Cazzaniga", ossia un sovradosaggio o un mix letale di farmaci su pazienti anziani e malati, e gli indagati sono in tutto 14 tra medici e dirigenti.

Mentre nascono i dubbi sul fatto che la coppia avesse intenzione di avvelenare anche il figlio dell'infermiera: in un'intercettazione, risalente al giugno 2015, il bimbo di 10 anni dice alla mamma che "Leo" (Cazzaniga) lo ha obbligato a prendere delle gocce con l'acqua.

"Amore, cos'è successo?", chiede la donna. "Mi ha fatto prendere le gocce", "Ascoltami, amore, non fa niente, mal che vada dormi un po' di più", lo tranquillizza la madre.

Nel frattempo, dagli atti dell'inchiesta è emersa anche l'idea da parte dei due arrestati di uccidere un cugino acquisito della donna. A confermarlo ci sarebbero le intercettazioni, nelle quali l'uomo è giudicato dalla Taroni "colpevole di farsi ancora mantenere dalla ex moglie. E se un giorno venisse giù in ospedale da noi...Trac!", dice ancora la donna al telefono, intercettato il 29 febbraio scorso.

LE INTERCETTAZIONI - VIDEO:

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