È legittimo bocciare col 5 in condotta gli studenti che si macchiano di «singoli episodi di assoluta gravità». Lo hanno ribadito i giudici del Tar che hanno respinto il ricorso presentato dai genitori di un alunno delle scuole medie, bocciato in terza per il voto sul comportamento legato ad un grave atto vandalico.

Il voto in condotta sarebbe derivato dal presunto coinvolgimento dell'alunno in atti vandalici, compiuti fuori dall'orario delle lezioni all'inizio di quest'anno. «Risulta che la scuola frequentata dal minore», scrivono i giudici, «sia stata interessata da gravi atti vandalici. In particolare sono stati asportati oggetti e materiali didattici e i locali dell'istituto risultavano inagibili perché era stato sparso il liquido contenuto negli estintori nei pavimenti e negli arredi».
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