Mentre il fidanzato veniva colpito ripetutamente con la lama di un cavatappi al petto e alla testa, lei, invece di chiamare le forze dell'ordine e chiedere aiuto, si è messa a scattare foto con il cellulare.

È questo uno dei passaggi più choccanti dell'ordinanza di custodia cautelare che contiene la descrizione del tentato omicidio dell'arzachenese Giulio Cossu.

Accusato di avere sferrato decine di fendenti contro Cossu, è Samuele Gala, 24 anni, ora agli arresti domiciliari su ordine del gip di Tempio, Elisabetta Carta.

I fatti risalgono alla notte tra mercoledì e giovedì e sull'episodio, avvenuto all'interno di appartamento, ad Arzachena, ci sono ricostruzioni discordanti.

Gala sostiene di essere stato aggredito da Cossu, e di essersi difeso.

La compagna della vittima, ex fidanzata di Gala, ha fornito una versione diversa, sulla base della quale è stata formulata l'accusa di tentato omicidio.

Il difensore di Gala, Giampaolo Murrighile, riferendosi al comportamento della donna, che avrebbe impugnato il cellulare invece di chiedere aiuto, parla di una condotta macabra.

Il gip ha ritenuto la versione della testimone non credibile. Le indagini del Commissariato di Porto Cervo proseguono per fare piena luce sulla vicenda.
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