Il blitz è scattato a mezzogiorno. I locali del Parco Genos sono stati sequestrati dai carabinieri della compagnia di Jerzu su disposizione della procura della Repubblica di Lanusei.

I militari hanno messo i sigilli alla struttura di Perdasdefogu dove sono state rubate un migliaio di provette che custodivano il materiale biologico degli ogliastrini i quali hanno donato il sangue e il plasma con il Dna per aiutare la ricerca genetica.

Negli stessi momenti a Pula sono stati posti i sigilli nei laboratori della società Shardna. Dalla Procura è partito anche l'ordine di sequestrare la sede del Parco Genos di via Colombo dove, in otto celle frigo, sono custodite oltre 500 mila provette, ma anche cartelle cliniche, referti di visite specialistiche, alberi genealogici, studi medici e il registro del consenso informato con le firme dei 13 mila donatori.

L'obiettivo è capire quanti campioni di Dna sono stati rubati e se siano stati portati via anche codici identificativi, nominativi del donatore e "albero genealogico" del materiale contenuto nelle provette.
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