Alcoa che annuncia lo smantellamento della fabbrica entro l'anno con gli ex operai, che stanno per perdere ogni sussidio, che si preparano a invadere Roma.

Il presidio di questa mattina degli ex operai dell'Eurallumina davanti all'assessorato regionale dell'Ambiente per fare pressing sulla procedura che potrebbe portare al riavvio dello stabilimento della fabbrica di Portovesme.

E ora un nuovo rischio: quello che corrono i 1200 dipendenti della Portovesme srl, fabbrica di piombo e zinco, che rischia di chiudere se entro la fine dell'anno non sarà aperta una nuova discarica per raccogliere gli scarti industriali.

Il Sulcis si prepara all'ennesimo autunno caldissimo.

Questa mattina i dipendenti della Portovesme srl hanno lanciato l'allarme: se non arriveranno subito le autorizzazioni regionali per l'iampliamento della discarica di Genna Luas, la fabbrica si fermerà alla fine dell'anno.

I sindacati regionali e territoriali di categoria, con la Rsu di fabbrica, hanno scritto alla Regione per sollecitare "decisioni immediate che possano salvaguardare la continuità produttiva" della Portovesme srl. Nella fabbrica di piombo e zinco lavorano circa 1200 persone tra diretti e appalti. La capacità della discarica è agli sgoccioli, potrà continuare ad accogliere scarti industriali fino alla fine dell'anno.

ALCOA - Dopo aver incassato il sostegno dei sindaci, davanti ai cancelli della fabbrica, gli ex dipendenti Alcoa hanno deciso di riprendere la mobilitazione, con una manifestazione a Roma, per il 5 settembre, giorno in cui dovrebbe svolgersi l'incontro con il ministro dello Sviluppo economico CarloCalenda.

L'assemblea, molto partecipata, ha fatto emergere la preoccupazione per le trattative infinite con la Glencore, ma soprattutto l'emergenza della scadenza degli ammortizzatori sociali a dicembre, per 200 operai.

Dopo l'annuncio di Alcoa di voler iniziare a smantellare gli impianti entro la fine dell'anno, lavoratori, sindacati e sindaci scenderanno di nuovo in piazza, a Roma.

EURALLUMINA - Questa mattina sono tornati a Cagliari gli operai dell'Eurallumina, proprio nel giorno in cui gli uffici dell'assessorato all'Ambiente hanno ripreso l'attività.

"La nostra mobilitazione non si è fermata con le allerta meteo e neanche con i 40 gradi - dicono le tute verdi - e non abbiamo nessuna intenzione di abbassare la guardia".

L'ennesimo sit in ancora una volta davanti all'assessorato all'Ambiente, quello che avrà un ruolo centrale nel valutare il progetto di rilancio della fabbrica.

Entro il 15 settembre l'Eurallumina consegnerà alla Regione le risposte alle osservazioni poste dalla Conferenza dei Servizi.
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