"Una mega truffa che ha attraversato l'intero Campidano passando da Decimoputzu sino a Gonnosfanadiga.

Una tentata rapina da 500 ettari messa in campo con metodi da faccendieri che millantano denaro subito in cambio di terreni e aziende da radere al suolo.

Un'operazione giocata tutta sotto il ricatto/minaccia di un esproprio di pubblica utilità".

"Un piano da 18 milioni di euro con contratti per sfruttare per 30 anni i terreni e poi, una volta distrutto tutto, restituire il deserto".

Sono le durissime parole pronunciate dal deputato di Unidos Mauro Pili in una conferenza stampa tenuta tra le rigogliose colture di granoturco nelle campagne di Gonnosfanadiga, le stesse aree oggetto dei contratti che in molti hanno rifiutato sonoramente.

Gli agricoltori e allevatori che non hanno accettato le condizioni della ditta temono l’esproprio delle loro terre.

Il tutto legato alla realizzazione di nuove centrali fotovoltaiche con contratti definiti truffa: 1200 euro a ettaro all'anno per 30 anni.

Ed è falso, ha ribadito il deputato, che si voglia realizzare gli impianti termodinamici su terreni incolti.

Contattate invece aziende agricole in piena produzione.

L'operazione, ha ancora precisato Pili, verrebbe attuata con l'intervento di un mediatore locale che "guadagnerebbe ,circa un milione di euro, mentre se venissero costruiti gli impianti termodinamici la ditta responsabile del progetto guadagnerebbe circa 2 miliardi di euro".
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