L'Istituto Figlie del Sacro Cuore di Gesù, una scuola paritaria cattolica di Trento, è stata condannata a risarcire con 25mila euro una professoressa allontanata dal lavoro perché ritenuta omosessuale.

È la prima volta che accade in Italia: il Tribunale del lavoro ha stabilito che "la presunta omosessualità dell’insegnante nulla aveva a che vedere con la sua adesione o meno al progetto educativo della scuola".

Perciò, quello che i vertici dell'istituto hanno adottato nei confronti della professoressa è da ritenere - ha detto il giudice - né più né meno che una "condotta discriminatoria, tanto nella valutazione della professionalità, quanto nella lesione dell’onore".

La vicenda era scoppiata due anni fa, quando all'insegnante - che ha chiesto di rimanere anonima per motivi di privacy - non è stato rinnovato il contratto con la scuola.

Eugenia Liberatore, madre superiora dell’Istituto Sacro Cuore, aveva detto che la sua scelta era basata su alcune voci e che era stata fatta per tutelare l'ambiente scolastico.

La prof, invece, aveva sollevato il caso pubblicamente, dicendosi "allontanata perché lesbica".
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